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12
kmq - Superficie
813
metri - Altezza
15
Agosto - Festa patronale S. M. Assunta

Territorio

I primi documenti attestano che il borgo di Rossa era originariamente unita a Boccioleto, dal quale si separò verso la metà del Seicento. Questo ridente paese gode di una posizione particolarmente felice poichè è esposto a sud e, quindi, è ben soleggiato tutto l’anno. Con molta probabilità fu uno dei primi territori stanziali dei coloni provenienti dalla bassa valle in cerca di terre per l’allevamento e l’agricoltura. La fisionomia del territorio assume un andamento decisamente verticale, al punto che molta parte del paese si percorre attraverso ripide scalinate, così come accade nelle pittoresche frazioni: Piana, Rainero, Ca’ dei Bianchi, Salerio, Folecchio, Cerva, tutte sul lato orografico sinistro della valle. Le frazioni hanno una fisionomia caratteristica: case agglomerate quasi sovrapposte le une alle altre separate da stretti viottoli, aggettanti sulla valle come terrazze.

Arte e cultura

Alla caratteristica “valsesianità” architettonica che contraddistingue i villaggi si affiancano alcune emergenze artistiche interessanti. E' il caso della chiesa parrocchiale dedicata a Maria Vergine Assunta (XVIII sec.), ricostruita all'inizio dell’Ottocento in luogo di una chiesa precedente e ingentilita dall'usuale portico d'ingresso. Sparsi in tutto il territorio si contano almeno undici oratori che conservano opere lignee e ad affresco molto preziose, come quello di san Giovanni il Vecchio in frazione Piana, reso unico dal ciclo di affreschi attribuiti alla bottega De Campo (XV sec.), l’aggraziato oratorio della Visitazione in frazione Rainero (XVIII sec.), l'oratorio dedicato ai santi Fabiano e Sebastiano in frazione Folecchio all'interno del quale si conserva un dipinto del 1614 attribuibile a Melchiorre D'Enrico, la chiesa delle Giavinelle dedicata alla Madonna della Neve con affreschi del Rocca (Cristoforo Martinolio) e del Borsetti e uno splendido altare ligneo di età barocca. L'oratorio della Madonna del Sasso, omonimo di quello bocciolettese, è invece dedicato alla Vergine Addolorata e fu eretto per volontà del canonico Nicolao Sottile e del padre che, peraltro, appaiono in due dipinti posti all'interno della struttura (il padre indossa la divisa della milizia napoleonica). Seguendo il corso del torrente Cavaione si rintracciano numerosi mulini (spesso ruderi) risalenti al XVIII secolo e utilizzati per la lavorazione delle granaglie, e la “casa del falegname”.

Sport

L’attrattiva maggiore è rappresentata da gradevoli itinerari immersi nella natura: boschi e prati incorniciano uno degli otto Sentieri dell’Arte ideati dal CAI (Cerva di Rossa - Piane di Folecchio - Alpe Lavaggi di Sopra), percorsi naturalistici punteggiati di testimonianze artistiche e religiose (piccoli oratori, cappelle etc..), e i due itinerari escursionistici più noti che si inerpicano dal centro abitato verso l’Alpe Oro (1.263 m) e il Pizzo Tracciora (1.917 m).

Curiosità

Era di Rossa il canonico Nicolao Sottile (1751 – 1832) celebre personalità valsesiana nota per i lavori di costruzione dell’omonimo Ospizio posto sul Colle Valdobbia oltre che per lo scritto “Quadro della Valsesia”, nel quale racconta puntigliosamente le dure condizioni di vita dei valligiani. Don Luigi Ravelli considerava come vero dialetto valsesiano, nella forma più pura e arcaica, quello di Rossa. La strada carrozzabile moderna raggiunse Rossa nel 1962.

Da non perdere

CHIESA PARROCCHIALE

Dedicata a Maria Vergine Assunta (XVIII sec.), ricostruita all'inizio dell’Ottocento in luogo di una chiesa precedente e ingentilita dall'usuale portico d'ingresso


SENTIERI IMMERSI NELLA NATURA

Itinerari tra boschi e prati incorniciano uno degli otto Sentieri dell’Arte ideati dal CAI e i percorsi verso gli alpeggi


LE PITTORESCHE FRAZIONI

Piana, Rainero, Ca’ dei Bianchi, Salerio, Folecchio, Cerva: case agglomerate quasi sovrapposte le une alle altre separate da stretti viottoli, aggettanti sulla valle come terrazze

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