Rimella
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kmq - Superficie
metri - Altezza
Settembre - Festa patronale San Michele

Territorio
Rimella si adagia lungo le ultime pendici che delimitano la bella Val Mastallone, una delle tre valli laterali che disegnano morfologicamente la Valsesia. Si tratta della più antica colonia Walser in Valsesia, come testimonia una pergamena del 1255 con la quale si autorizzavano dodici famiglie di pastori provenienti dal Cantone svizzero del Vallese all'utilizzo degli alpeggi e alla costruzione di un mulino, destinando la decima dei proventi ai canonici della Basilica dell’isola di San Giulio, sul lago d’Orta, dove fu redatta la pergamena. Una buona parte del territorio di Rimella è tutelata dall'Ente Aree Protette Valle del Sesia. Si snoda nel bacino dei torrenti Landwasser e Enderwasser che confluiscono all'altezza della chiesa della Madonna del Rumore nel torrente Mastallone, a sua volta affluente del fiume Sesia. Il paesaggio presenta le caratteristiche morfologiche create dall'erosione dei ghiacci e delle acque. Da qui si gode di un panorama incredibile anche sulle valli Ossola e Anzasca (nord) e sui laghi d’Orta e Maggiore (est) mentre si resta abbracciati da una catena montuosa a tratti anche molto ripida caratterizzata da cime famose come, ad esempio, il Capio (2.171 m), il Capezzone (2.422 m), l'Altemberg (2.390 m) solcati da passi che, nei secoli, hanno sempre garantito la comunicazione tra le valli.
Il territorio, che si stende sui fianchi della montagna, è stato suddiviso in quattro aree: il Centro (intorno alla chiesa parrocchiale) con le frazioni Grondo, Villa Inferiore, Chiesa, Prati, Villa Superiore, Sella; l’area sud-orientale dell’Enderwasser dove si trovano San Gottardo con Selletta, Wang, Wárch, Alpe Pianello e la Bocchetta di Campello; la zona nord con Sant’Anna, Pianello, l’Alpe Biseresso e ancora con Roncaccio Inferiore, Roncaccio Superiore, Riva, S. Antonio, Tsum Trog, Tossu Tossje, Tsunengo; l’area del Capezzone e degli alpeggi al confine con Campello Monti. Gli splendidi e panoramici alpeggi di Rimella regalano le emozioni e i profumi di quella vita agreste che si è in parte conservata nello stile di vita odierno, eco della salda tradizione Walser che caratterizza tutto il territorio.
Arte e cultura
Rimella gode ancora di una forte identità culturale: la comunità è riuscita a mantenere intatte le proprie caratteristiche tramandate dall'originario insediamento Walser. Tra i punti d’interesse imperdibili si trova il Museo Walser (fraz. Sella) grazie al quale si può approfondire lo stile di vita di queste genti attraverso gli oggetti che ne hanno caratterizzato il lavoro per la sopravvivenza in queste valli. L’arte religiosa arricchisce in maniera viva il paese e si conserva in una serie di cappelle e una quindicina di oratori frazionali. Fulcro ne è, per bellezza e importanza, la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo affiancata dall'oratorio di San Giuseppe. La chiesa, imponente nelle dimensioni, è una delle più notevoli della valle: fu edificata verso la metà del Settecento secondo una linea juvarriana come accadde, nello stesso periodo, anche per le chiese di Campertogno e Vocca. Grande negli spazi interni, riccamente arredata e finemente decorata con affreschi e opere pittoriche e scultoree, ospita anche un organo Mentasti dell'Ottocento incassato in una cantoria lignea scolpita, dipinta e dorata. Sopra la balconata dell'organo si nota una delle tavole dell’antico polittico del Cinquecento in origine posto sull'altare maggiore. Appena fuori dalla chiesa si trova il Museo antropologico Giovanni Battista Filippa allestito nel corso dell'Ottocento in due locali all’interno di una casa risalente al 1415. Ideatore ne fu Gian Battista Filippa per far conoscere ai suoi compaesani alcune curiosità provenienti dal mondo fuori della "diletta patria Walser". Documenti, libri, raccolte numismatiche, minerali e animali e molto altro sono sistemati in bacheche che restituiscono una raccolta eclettica e ben inserita nella cornice dei costumi della gente della valle.
Sport
Rimella è circondata da svariati sentieri che assicurano escursioni notevoli, per varietà e livelli di difficoltà. Si possono percorrere in trekking oppure, in inverno, in ciaspole o scialpinismo. Il paese è attraversato da due tratte della GTA: Campello Monti – Rimella (tappa 3) e Rimella – Fobello (tappa 4). E’ qui uno degli otto “Sentieri dell’Arte” del CAI che collega la frazione Chiesa a San Giorgio e San Gottardo, una passeggiata molto gradevole che consente di conoscere l’ambiente e la cultura materiale di questo paese (segnavia 548). Molto apprezzata è anche la pesca sportiva nelle limpide acque dei torrenti Landwasser e Enderwasser.
Curiosità
Si conserva ancora il rito dello scambio del pane tra gli abitanti di Rimella e Fobello: non si conosce esattamente l’origine di questa antica usanza, ma una leggenda tramanda che durante un inverno particolarmente rigido Rimella rimase senza provviste e gli abitanti di Fobello giunsero in aiuto della comunità con le provviste necessarie. L’anno successivo fu Fobello a trovarsi in difficoltà e i rimellesi, memori degli aiuti ricevuti in passato, ricambiarono gli aiuti a propria volta. Un’altra tradizione vuole che, in un tempo molto lontano, a seguito di una lite tra pastori dei due paesi si decise di far pace attraverso lo scambio del Pane Benedetto: così, nei giorni dell’Ascensione, i fobellesi si recano a Rimella per ricevere il pane, mentre la domenica successiva della Pentecoste sono i rimellesi a recarsi a Fobello.
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Da non perdere
Si tratta di una chiesina votiva molto particolare che si trova lungo la strada che porta a Rimella e alla quale i rimellesi sono legati da profonda devozione
MUSEO WALSER
Si trova in frazione Sella (Schàttal) e si inserisce nel circuito dell'ecomuseo per illustrare la relazione tra l’uomo e la montagna attraverso tecnologia, sistema agro-silvo-pastorale e strumenti
CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MICHELE ARCANGELO
La chiesa, imponente nelle dimensioni, è una delle più notevoli della valle e fu edificata verso la metà del Settecento secondo una linea juvarriana, come accadde nello stesso periodo anche per le chiese di Campertogno e Vocca
MUSEO ANTROPOLOGICO GIOVANNI BATTISTA FILIPPA
Allestito in due locali all'interno di una casa risalente al 1415 in frazione Chiesa, fu realizzato nel corso dell'Ottocento da Gian Battista Filippa per far conoscere ai suoi compaesani alcune curiosità provenienti dal mondo fuori della "diletta patria Walser"