Palazzo dei Musei a Varallo
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Approfondimento
In piazza San Carlo si trova il grande Palazzo dei Musei, il più importante polo museale della Città di Varallo. Esso comprende la Pinacoteca e il Museo di Scienze naturali "Pietro Calderini".
La Pinacoteca. Nel 1778 si istituiva a Varallo la Scuola di Disegno nella quale insegnavano artisti attivi al Sacro Monte anche attraverso opere di restauro. La Scuola vede la luce in un'epoca in cui Varallo rivestiva un ruolo propulsore e moderno nella formazione culturale ed artistica degli allievi in Piemonte. L'istituzione scolastica iniziò a crescere di importanza fino al 1831, quando venne fondata la Società di Incoraggiamento allo Studio del Disegno con lo scopo di sostenere e finanziare la Scuola. In quel periodo iniziò a prendere forma anche l'attuale edificio di Palazzo dei Musei che crebbe in proporzione all'ampliamento dell'interesse di salvaguardia e documentazione del patrimonio artistico del territorio. Nel 1835 iniziò la gestione della Scuola-Laboratorio Barolo per l’insegnamento della lavorazione del legno. Attraverso una serie di donazioni di opere d'arte si acuì la necessità di conservare i beni acquisiti e, per questo, venne fondata nel 1875 la Società di Conservazione delle Opere d’Arte e dei Monumenti in Valsesia finalizzata alla creazione di una Pinacoteca che, però, nascerà solo nel 1885. Dopo un primo, importante, lavoro realizzato in occasione della "Mostra Artistica Valsesiana" creata per celebrare Gaudenzio Ferrari, cominciarono gli interventi per l'allestimento museale che proseguiranno senza sosta per tutta la prima metà del Novecento: nel 1952 il museo contava 24 sale. Il 1960 segna una svolta nel processo di realizzazione dell'attuale Pinacoteca: grazie all'ingegnere Giorgio Rolandi verrà completata l'opera di acquisizione dei locali necessari al rinnovamento della struttura. Oggi la Pinacoteca è sostenuta dalla Società di Incoraggiamento allo Studio del Disegno e dalla Società di Conservazione delle Opere d’Arte in Valsesia, nel frattempo accorpate in un unico ente ONLUS per valorizzare e conservare le collezioni esposte nel museo. Il percorso espositivo si articola attraverso quattro gallerie principali: Gaudenzio Ferrari e il Rinascimento, Tanzio da Varallo e il Seicento, Il Seicento e il Settecento, l'Ottocento e la pittura di paesaggio; alle quali si affiancano tre grandi collezioni: Collezione Franchi, Collezione Remogna e la Collezione grafica.
Galleria fotografica
Il Museo di Scienze naturali "Pietro Calderini". L'interesse verso l'argomento naturalistico e la grande personalità di don Pietro Calderini portarono, verso la metà dell'Ottocento, alla nascita di un Museo Civico di Storia Naturale pensato per essere uno strumento didattico nell'insegnamento delle scienze agli allievi delle Scuole Tecniche. Si instaurò, a questo scopo, una collaborazione con la Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno in Valsesia e, nel 1867, nacque un vero e proprio Museo dotato di Biblioteca che ebbe un ruolo propulsore nello studio scientifico. Fu grande la collaborazione che arrivò da tante persone interessate e che, su suggerimento del Calderini, iniziarono a donare oggetti o studi che spaziavano dall'archeologia alla demoetnoantropologia per arricchire la realtà museale. I reperti provenivano dalla Valsesia, da zone limitrofe e estere. Alla morte del Calderini (1906) il Museo venne a lui intitolato ma iniziò a decadere. Oggi, dopo una attenta campagna di restauri, è aperto a grandi e piccoli con percorsi integrati.

Dettagli
Lunedì chiuso Da martedì a domenica 10.30 – 12.30 / 14.30 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)
TARIFFE
- intero € 10,00
- ridotto € 8,00 (gruppi di oltre 10 persone, over 65, studenti 11-26 anni, soci Touring Club Italiano, Soci FAI – Fondo Ambiente Italiano, Soci Nova Coop)
- gratis (bambini 0 -10 anni, Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta, Guide turistiche in accompagnamento gruppo, voucher CR Asti)