Le ville e gli alberghi storici a Varallo
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Approfondimento
L'Allea di corso Roma è il viale principale che guida il visitatore all'interno di Varallo, punteggiato da un lungo filare di tigli profumatissimi nella stagione primaverile. Sul questo viale si trovano tre ville costruite in stile Liberty sul finire dell'Ottocento.
La prima è Villa Virginia, oggi sede dell'Unione dei Comuni Valsesiani. L’edificio fu progettato e costruito nel 1890 da Pietro Axerio Cilies, architetto originario di Rima alle dipendenze della corte russa. Le sue origini rimesi, patria della tecnica del Marmo Artificiale, spiegano il largo impiego di questo prezioso materiale per la decorazione degli interni della villa.
La seconda è Villa Barbara, oggi sede della Pretura. Costruita nel 1883 su progetto di Cesare Peco nel 1934 venne acquistata da Adolfo Grober, grande industriale locale. Nel 1968 divenne una proprietà del Comune.
Infine troviamo Villa Durio voluta nel 1882 da Costantino Durio e costruita su progetti dell'ingegnere Giovanni Cerutti di Valpiana. Il Durio fu uno dei capostipiti di una munifica e filantropica famiglia artefice di studi sulla storia locale oltre ad innumerevoli opere, tra le quali alcune al Sacro Monte. Oggi è la scenografica sede del Comune di Varallo.
Ville della stessa epoca si trovano anche nelle immediate adiacenze di corso Roma; tutte testimoniano la bellezza e la ricchezza raggiunte da Varallo nel periodo tardo della Belle Epoque: l'ampliamento dei servizi (come l'arrivo del treno), lo sviluppo delle manifatture e dei monumenti si accompagnano con la grande ricettività alberghiera. Tutti questi elementi rendevano la Città meta delle élite nobiliari e alto borghesi di tutta Europa. Tra gli Alberghi più famosi era lo Splendid Park Hotel che venne inaugurato nel 1893 per iniziativa di Enrico Musso e Antonio De Toma: l'idea era quella di realizzare uno stabilimento idroterapico e climatico dove i clienti ricchi e raffinati avrebbero potuto beneficiare di bagni termali e aria pura, immersi in un ambiente naturale di grande bellezza. Lo stabilimento conobbe un periodo di grande fortuna fino allo scoppio della Guerra, per poi declinare progressivamente. Dopo diversi passaggi di proprietà l’edificio è stato trasformato in un Istituto professionale per i servizi alberghieri e la ristorazione “ G. Pastore”. Una menzione merita anche l'edificio dove oggi si trova lo storico Albergo Italia poichè la tradizione cittadina ricorda che vi soggiornò anche la Regina Margherita di Savoia (alla quale, in seguito, verrà intitolata l'omonima Capanna-osservatorio sulla Punta Gnifetti).