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Il personaggio di Grignasco: Costantino Perazzi

Approfondimento

Visitare Grignasco evoca la memoria del più grande personaggio politico al quale la Valsesia abbia mai dato i natali: Costantino Perazzi. Nato a Novara il 25 settembre 1833 da Ambrogio e Francesca Bianchi, studia all’Università di Torino come ingegnere diplomandosi nel settore di idraulica e architettura civile (1854). Nel 1872 sposa Giuseppina Fontana, sorella del senatore Leone, e dall’unione nasce la figlia Lina. Muore a Roma il 28 ottobre 1896.

Una vita per l’ingegneria mineraria. Grazie ad una borsa di studio approda alla prestigiosa Ècole des Mines di Parigi nella quale ha la fortuna di conoscere Quintino Sella, l’uomo che sarà suo riferimento e amico per tutta la vita. Dal 1855 inizia a presenziare alle Esposizioni Universali e a compiere viaggi di studio (ad esempio in Belgio, in Francia, in Germania). Segue intensamente i lavori nelle miniere e negli stabilimenti di produzione (ferro, coke, bacini carboniferi, materiali non ferrosi; attenzione alla deforestazione ecc..) Nel 1857 ottiene il brevetto e, l’anno successivo, e a Cuneo come reggente del distretto minerario. Nel 1859 è nominato ingegnere di seconda classe e, nel 1861, di prima classe del Corpo reale del genio civile. Grazie alla sua preparazione scrive alcuni contributi scientifici come consulente sui giacimenti di Genova (1859), della Liguria orientale (1861) e dell’Italia centrale (1864).

Gli incarichi governativi. Nel 1862 Perazzi è responsabile dei distretti minerari di Torino, Novara, Genova e, nello stesso anno, il Governo lo sceglie come commissario all’Esposizione internazionale di Londra. In quella occasione conosce i tipografi londinesi De La Rue: la fabbrica della società britannica si occupa di valori bollati e, a decorrere dalle riforme del sistema postale iniziate sotto il primo governo Rattazzi, Costantino si occupa di seguire il sistema produttivo finalizzato all’impianto in Italia di una officina governativa di carte valori. Sotto il governo La Marmora, Quintino Sella darà incarico a Perazzi di presiedere l’industria statale: l’officina vede la luce il 1° ottobre 1865. Perazzi è insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro per “le cure, la capacità e l’abnegazione con cui aveva disimpegnato l’incarico (…)”. Per dirigere la fabbrica, però, verrà scelto Giacinto Berruti perché Perazzi, nel frattempo, è nominato ispettore generale dell’Amministrazione delle Finanze e viene mandato ancora a Londra da Sella per approfondire le questioni legate alla contabilità pubblica; la finalità era realizzare una legge sulla contabilità statale assolvendo alle problematiche della circolazione bancaria.

Nell’aprile del 1866 è nominato segretario generale del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio mentre, nel giugno dello stesso anno, viene richiamato alla carica di ispettore generale delle Finanze sotto il ministero di Scialoja (secondo governo Ricasoli) che lo invia una terza volta a Londra per lo studio del sistema di incontrovertibilità dei biglietti. L’anno successivo è nominato segretario generale del Ministero delle Finanze (dicastero Depretis, secondo governo Ricasoli) e mantiene l’incarico anche sotto Rattazzi; tuttavia, nel novembre del 1867 rassegna le dimissioni dal segretariato e mantiene solo l’incarico di ispettore. L’anno 1868 lo vede impegnato a contribuire all’elaborazione dell’imposta sul macinato per la quale progetta il congegno di calcolo dei giri di macina.

La carriera politica. Il rientro di Sella al governo, nel dicastero delle Finanze sotto il governo Lanza, segna il ritorno di Perazzi come segretario generale (1869 – 73). Adesso gli viene offerta la carriera politica con l’elezione a Deputato il 2 gennaio 1870. Siede alla Camera dalla X alla XV legislatura in rappresentanza del collegio di Varallo; nella XV legislatura in rappresentanza del collegio di Biella. Nel 1873 è Consigliere della Corte dei Conti. Il 1874 lo vede diventare membro del Consiglio di Stato. Scomparso Sella viene nominato Senatore il 26 novembre 1884 e, nel 1888, Crispi lo sceglie come titolare del ministero del Tesoro ma si dimette pochi mesi dopo. Nel 1891 è ancora presidente della sezione finanze del Consiglio di Stato e, sotto il governo Rudinì, è nominato ministro dei Lavori pubblici nel luglio del 1896, pochi mesi prima di morire.

L’amore per il territorio di origine. Perazzi non dimentica mai la sua Valsesia e lo dimostra con l’impegno profuso a favore dello sviluppo economico e industriale. Tra le iniziative sostenute da lui si ricordano le ferrovie Novara – Varallo e Grignasco – Coggiola. È nel consiglio provinciale di Novara (1877) e lo presiede dal 1884. Grande anche l’amore per la montagna e l’alpinismo: fonda il Club Alpino Italiano e sul massiccio del Monte Rosa, il 2 agosto 1884 ascende al Lyskamm aprendo la via che porta il suo nome: Punta Perazzi.

Titoli onorifici. Onorificenze italiane: Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro; Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia. Onorificenze straniere: Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine Imperiale di Francesco Giuseppe (Impero austro-ungarico); Commendatore del Reale Ordine di Carlo III (Spagna).

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