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Approfondimento

Sin dagli inizi del secolo scorso a Gattinara si sono avuti ritrovamenti di oggetti della cultura di golasecca importanti: una spada ritrovata nell’alveo del fiume Sesia risalente al XII° secolo a.C., unica nel suo genere tanto da essere chiamata dagli studiosi “spada di Gattinara”. Anche nel vicino territorio di Romagnano Sesia si sono avuti ritrovamenti, una fibula a navicella di cui si sono purtroppo perse le tracce.

Nei boschi di Gattinara a sud della città, tra Madonna di Rado e l’area di San Sebastiano c’è un’estesa e prima d’ora sconosciuta necropoli risalente a un’epoca tra il V e la metà del IV secolo a.C. Apparteneva alla cosiddetta Cultura di Golasecca (dall’omonima località presso il Ticino dove avvennero i primi ritrovamenti agli inizi del XIX secolo).

La scoperta più importante, tanto da essere chiamata caso Gattinara,  è infatti avvenuta nel 2016; durante i lavori perla posa del metanodotto Vercelli –­ Romagnano Sesia è venuta alla luce una estesa necropoli datata tra il V e la metà del IV secolo a.C. appartenete alla cultura sopra citata. La necropoli, pur intaccata da secoli di attività agricole, conta 76 tombe entro fossa terrigna a incinerazione indiretta e composta da fosse in nuda terra, ma con ricchi corredi sepolcrali. Essi sono composti in prevalenza da oggetti metallici in bronzo, ma non mancano argento, ferro ceramica ed addirittura legno. Nei corredi vi sono armille (bracciali), orecchini e ferma trecce ed è stata rilevata una grande prevalenza di fibule a “sanguisuga”. Di grandissimo interesse è un’armilla a capi sovrapposti con circa 40 pendenti appartenente al corredo di una signora del V secolo a.C., subito chiamata “la signora di Gattinara”. Lo studio nel dettaglio di questo importante ritrovamento permetterà di rilevare le importanti caratteristiche del gruppo umano sepolto come le concentrazioni tombali legate ad ambiti parentali o a riti funerari.


Testo a cura di Enrico Scribante
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