Chiesa parrocchiale di San Pietro a Gattinara
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Approfondimento
L’antica chiesa parrocchiale di san Pietro viene citata in alcuni documenti a partire dal 1147. Nel sito si possono ancora osservare lacerti di muratura costruita con il classico metodo della “spina di pesce” o “spiga di grano”. Un primo rifacimento della chiesa è indicato a partire dal 1470 per concludersi verso il 1525. Il convento, visibile nella zona posteriore alla chiesa, fu costruito entro il 1542 su disposizione del cardinale Mercurino Arborio di Gattinara, gran cancelliere dell'imperatore Carlo V il quale, nel testamento redatto nel 1529, predisponeva indicazioni e lasciti con cui provvedere all'edificazione di una casa per Canonici Regolari Lateranensi. Oggi del convento resta il chiostro con colonne in pietra e capitelli scolpiti. Lo stesso Mercurino fu sepolto all'interno della chiesa.
Appartengono alla fase tardo quattrocentesca dell’edificio la base del campanile, e la splendida facciata in mattoni rossi ornata di formelle in cotto istoriato dai motivi a foglie di vite, grappoli d’uva, puttini e colonnine tortili, oltre a formelle con la rappresentazione di alcuni santi.
Nel 1820 il prevosto, don Carlo Caligaris, decise per l’ampliamento della chiesa e affidò il progetto all'architetto gattinarese Pietro Delmastro. Delmastro si occupò subito del campanile, eretto in forme neoclassiche e, a partire dal 1832, iniziò dei tardivi lavori sulla chiesa, resi ancora più tardivi dalla cronica mancanza di fondi. Dopo circa trent'anni la guida del cantiere fu affidata dapprima all'architetto Edoardo Arborio Mella e, poco dopo, a Giuseppe Locarni per completare l’opera di Delmastro, morto nel 1868. Sarà di Locarni il progetto della grandiosa cupola, costruita in ferro e laterizio, diventata subito uno dei simboli della città.
L’interno della chiesa, ormai ottocentesco, propone dei moduli di pianta circolare cadenzati da arconi, lesene, fasci di colonne e eleganti decorazioni in stucco, ripetuti in navata, presbiterio e coro. La chiesa sarà decorata tra il 1958 e il 1959 dal pittore Mario Gilardi. Alcuni arredi posti nelle cappelle laterali sono quelli della chiesa antica tra le quali spiccano, per interesse storico, la lapide sepolcrale originaria del cardinale Mercurino (verso il coro); la statua lignea originale della Vergine proveniente dal Santuario di Rado e risalente al XV secolo (adiacenze oratorio SS. Sacramento); e lo "scurolo” di San Benedetto, una cappella disegnata da Pietro Delmastro nel 1834 per conservare l’urna lignea di fine Seicento che custodisce il corpo santo proveniente dalla catacomba romana di San Callisto.
Nel coro si osserva la grande statua marmorea di san Pietro, realizzata da Antonio Franzi (1885) su disegno dello scultore Ercole Villa, e scranni lignei scolpiti, probabilmente risalenti all'inizio del XVIII secolo.