Chiesa parrocchiale di Grignasco
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Approfondimento
Nel centro di Grignasco si erge, maestosa e nobile, la chiesa parrocchiale intitolata alla Vergine Assunta.
La storia di questa poderosa costruzione inizia con il decadimento della chiesa facente funzioni di parrocchiale di santa Maria delle Grazie, a sua volta succeduta alla chiesa di santa Maria di Bovagliano. È il 1749 e il vescovo Sanseverino decide che è arrivato il momento di abbandonare quella indecente chiesa per costruirne una nuova, più ampia. I lavori iniziano con un ritmo serrato e consentono la consacrazione nel luglio del 1783.
È noto che l’autore del progetto architettonico sia Bernardo Vittore però, purtroppo, non sappiamo come sia stato possibile interessarlo alla chiesa di Grignasco. Quello che sappiamo è che il progetto strutturale viene approvato nel 1750 e, entro il 1752, iniziano i lavori sotto la conduzione di Antonio Fontana di Rossa e Giovanni Antonio Magnano di Andorno. Vittone, di per sé, sarà a Grignasco per controllare lo stato dei lavori solo nel 1767, in due diverse occasioni, per sistemare alcune difficoltà insorte nel cantiere a causa di alcune incomprensioni sulla lettura del progetto. Nel 1770 la chiesa è strutturalmente finita e il cantiere sposta la sua attenzione verso l’interno, affidando le opere di intonaco e stucco a Francesco Pellegrino di Ponte Tresa e Giovanni Battista Morazzone di Caslano, luganesi, che completano il tutto entro l’anno successivo. Dal 1773 si susseguono i lavori per arredare gli spazi interni: si approntano l’altare maggiore, il pulpito, la pavimentazione, la sacrestia e così via. L’elegante scalinata per congiungere la strada con il sagrato, invece, sarà realizzata entro il 1780 su disegno del Vittone. In quegli anni di lavoro si rinuncia all'erezione del campanile: i fondi a disposizione erano terminati e si decise di continuare ad utilizzare quello dell’oratorio di san Graziano, poco distante.
La chiesa si presenta con pianta circolare, slanciata al centro da un tiburio esagonale finestrato, con quattro cappelle laterali posizionate a formare una sorta di fiore. Sull'altare maggiore si trova la pala dipinta da Giuseppe Mazzola con l’Assunta (1785) con gli affreschi raffiguranti la Presentazione di Maria al Tempio e la Natività di Gesù; nell’altare laterale dedicato alla Madonna del Rosario sta la scultura realizzata da Giuseppe Mazzola (1784); nell'altare dedicato al Crocifisso, rifinito in calce dai luganesi, si trova la statua seicentesca del Cristo in croce realizzata dall’aronese Bartolomeo Tiberino e posto, originariamente, nella chiesa di santa Maria delle Grazie; nella cappella di san Giustino; nella cappella di san Giovanni sta la tela del Battesimo dipinta dall’ossolano Lorenzo Peretti.
La bussola dell’ingresso, i confessionali e i banchi sono opera dell’ebanista G. Antonio Rasietti di Breia.
Tutti gli altari saranno nuovamente restaurati nel corso dell’Ottocento apportando, in qualche caso, delle modifiche per cercare di minimizzare gli effetti lucenti del barocco vittoniano. Gli ultimi lavori saranno eseguiti sulle decorazioni interne: tra 1828 e 1829 un’equipe si occuperà degli affreschi (Giovanni Avondo), delle dorature (Antonio Chiara di Varallo) e dei cornicioni in stucco lucido e marmo artificiale (Andrea Gozzi).