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Approfondimento

Nel panorama dei numerosi monumenti nazionali della città di Varallo spicca, per importanza e antichità, la chiesa di San Marco, il santo invocato per la protezione dei campi e dei raccolti. La chiesa costituiva, già dai tempi della fondazione, il primo luogo di accoglienza della città per i pellegrini in cammino verso il Sacro Monte.

La storia della chiesa di san Marco è una delle più affascinanti di Varallo. A fronte di una certa scarsità documentaria anteriore al XV – XVI secolo, possiamo affermare che un piccolo oratorio sorgeva nell'area rurale fuori dall'abitato, protetto da mura, della città e era già presente tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento. Proprio per sua posizione il piccolo oratorio era considerato una sorta di benvenuto verso il borgo nel quale, alla fine del Quattrocento, era nato il primo Sacro Monte d'Italia. Così, con l'avvento della Confraternita della Carità del pane di San Marco, la chiesa inizia ad essere ampliata nel corso del Cinquecento sia nella struttura che nell'apparato decorativo interno. Gli studiosi pensano che questo intervento si debba proprio all'importanza sempre crescente che rivestiva il cantiere del complesso del Sacro Monte, meta di assidui pellegrinaggi sin dalla sua fondazione. La chiesa di San Marco diventa, quindi, il primo luogo adibito all'accoglienza di viandanti e fedeli che giungevano esausti dal viaggio, perciò necessitava di una ristrutturazione che potesse rendere un decoroso benvenuto ai visitatori e il giusto lustro ad una Città che, già all'epoca, si faceva notare per bellezza e importanza. Dai pochi documenti relativi alla vita della Confraternita si desumono, quindi, alcune spese per la decorazione della chiesa, gli arredi, la conformazione complessiva. L’edificio è riccamente affrescato con ex – voto, tele di P.F. Gianoli, affreschi della bottega Cavallazzi e altri di autori ignoti a formare un “Vangelo a pagine aperte”.

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