Chiesa di San Francesco a Gattinara
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Approfondimento
La chiesa di san Francesco si affaccia su Corso Valsesia, il viale principale della città. I documenti riportano che nel 1447, nel luogo in cui oggi sorge la chiesa attuale, fosse presente una cappella dedicata, invece, a san Giulio, eretta dagli uomini di Gattinara come ex-voto per la liberazione dai lupi. Con l’avvento della congrega francescana, nel corso del Cinquecento, si era posta da tempo la questione di creare uno spazio per i fraticelli. Si individuò, così, l’area della cappella di san Giulio che venne demolita per fare spazio a una chiesa con convento destinata ai francescani. La chiesa viene costruita grazie a importanti donazioni di benefattori. I lavori, iniziati verso il 1598, terminarono nel 1618; seguirono dei lavori di ristrutturazione nel Settecento che portarono, probabilmente, il fabbricato alle forme attuali.
Nel 1802 il convento, posizionato nel retro della chiesa, verrà soppresso e i beni saranno venduti a seguito delle disposizioni napoleoniche. Rimarrà in vita solo la chiesa, anche se mutilata del coro e dell’accesso al convento, grazie ad un intervento guidato dalla Confraternita di sant’Antonio che aveva sede nella chiesa stessa. Il convento sarà in seguito destinato a dogana, a gendarmeria e infine ad abitazione privata. Di questo sopravvive solo una parte dell’antico chiostro con archi e colonne, e alcuni affreschi relativi alla vita di san Francesco.
L’ingresso della chiesa è sormontato da un timpano spezzato in pietra recante al centro lo stemma dei francescani e da una meridiana. Al suo interno presenta una spaziosa aula unica affiancata da sei cappellette laterali, a pianta quadrata. Ad un primo sguardo pare luminosa e austera nello stesso tempo.
Nell'area presbiteriale spicca l’altare maggiore: realizzato in legno di noce scuro, è riccamente lavorato con decorazioni e colonnine tortili ad incorniciare la tela raffigurante la Pietà; ai lati, entro delle nicchie, stanno le sculture di san Diego e san Giulio. Lo stesso legno di noce è impiegato per le pale d’altare delle cappellette laterali tra le quali spicca, per bellezza, quella destinata alla sede della Confraternita di sant'Antonio, decorata di stucchi e affrescata con un intenso colore blu.