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Approfondimento

Alle porte della valle di Rimella si trova una piccola chiesa dal nome evocativo: Madonna del Rumore. Si tratta di un edificio di grande devozione popolare. Anzitutto, desta interesse il nome inusuale: l'attributo con la quale viene celebrata la Vergine è certamente unico in Valsesia e indica il rumore fragoroso delle acque che scorrono sotto il ponte e la chiesa stessa, un rumore amplificato dalle conche naturali create dalle rocce. La storia della piccola chiesa è connaturata a quella del sito in cui si trova. Infatti, sia un ponte che una chiesa precedente furono atterrati dalle acque dei due torrenti, il Landerwasser e il Enderwasser, che si congiungono in questo punto.

Il 1° settembre 1767 il parroco don Carlo Andrea Reale volle far erigere un’altra chiesina dal lato opposto della strada, eretta in seguito a dignità di Santuario. Tra il 1886 e il 1966, invece, l’antica cappellina sulla destra sarà spostata per rendere più agevole la costruzione della strada carrozzabile e il rifacimento del ponte. Con le parole di don Ravelli: “qui il forastiero si sofferma ad ammirare, l’alpinista si riposa prima di aggredire le salite che l’attendono e l’alpigiano a riprendere fiato sia fisicamente che spiritualmente. Nessuno, a ragione d’una forza arcana, può proseguire senza avere prima rivolta una preghiera a Maria”.

All'esterno sono sempre state ben visibili delle frasi benauguranti a protezione dei migranti:
- la formula della partenza inscritta sulla cappella: “Salve, patria diletta! In questo giorno da te partiam. Deh, Vergine pietosa, proteggi i nostri e noi sino al ritorno”;
- la formula del ritorno inscritta sul Santuario: “Torniam, o Vergine santa e amorosa, del suol natio nell’ambìto seno, e qui stanchi, facendo breve posa di tua bontade abbiamo il cuor ripieno”.

Attualmente, sul fondo interno della cappellina si vede l’effige della Vergine scolpita da Giovanni Vogliano di Varallo. Lo scrittore Costantino Burla definì questa chiesina “soave fiore sbocciato tra tanto orrore”.

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