Carnevale di Varallo
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Approfondimento
Dal 6 gennaio fino al termine dei festeggiamenti carnevaleschi la Città è governata da Marcantonio Carlavèe e consorte Cecca. Gli eventi iniziano con la manifestazione della Veggia Pasquetta, in origine forse simbolo dell’Epifania e col tempo divenuta la madre di Marcantonio e del Carnevale in genere. Si prosegue con il gran “Ballo della Cecca”, durante il quale viene presentata la maschera femminile, ogni anno interpretata da una ragazza varallese diversa, per poi continuare con gli appuntamenti più tipici: la “Carnevalàa ‘nt’la stràa”, tra le strade della Città, la Serata Culturale, il Ballo dei Bambini, la redazione e la vendita della “Canzone della Giobbiaccia”, scritta in dialetto sin dal 1866 con intenti di satira e derisione di fatti locali, la Giornata della Legna del lunedì grasso che anticipa la cottura della Paniccia il giorno martedì grasso.
A chiusura delle manifestazioni, infatti, la Paniccia (un tradizionale minestrone composto di verdure e riso cotto sul fuoco a legna acceso nelle piazze della città) viene preparata e distribuita alla popolazione secondo l’antico spirito solidale che, un tempo, garantiva un piatto caldo a tutti, soprattutto poveri e carcerati. La goliardìa carnevalesca termina con la rappresentazione del Processo e del Rogo di Marcantonio, la sera del Mercoledì delle Ceneri.