Cappella della Consolazione
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Approfondimento
La cappella della Madonna della Consolazione è una delle mete di interesse di più grande riguardo a Gattinara. Si tratta di una piccola ma splendida struttura, ad aula unica, raccolta e elegantemente rifinita da un portico esterno a colonne con cinque luci. Pare che una originaria cappella possa essere fatta risalire alla presenza di un pilone o segnacolo, posto come confine tra Gattinara e il villaggio di Rado. Sorge, dunque, su una strada di grande passaggio.
Nel Quattrocento esso deve essersi trasformato in una vera e propria cappella e, verso il Seicento, si siano eseguiti dei lavori (probabilmente di ampliamento e completamento) che l’hanno trasformata nella struttura visibile oggi. Sul portale di ingresso si nota una lunetta affrescata raffigurante la Vergine in mezzo ad alcuni santi, tra i quali l’arcivescovo san Carlo Borromeo.
Sull'affresco centrale, basso, eseguito nella parete di fondo si trovano la data e la firma dell’autore: risale al 1526 ed è eseguito da un certo Petrus Bertinus del quale, purtroppo, nulla si conosce. L’affresco, che segue i modi tardo-quattrocenteschi di matrice locale, rappresenta la Vergine in trono con il Bambino in mezzo ad alcuni santi tra i quali san Rocco e san Sebastiano. Si può ancora osservare l’originaria cornicetta dipinta, a brandirne i confini nell'ambito della collocazione architettonica: grazie ai successivi interventi, infatti, sono state aggiunte porzioni di muro che hanno consentito, nei decenni successivi, l’aggiunta di altri affreschi da parte di altri artisti, rimasti anch'essi sconosciuti.
Tra questi spiccano i due santi ai lati della lunettona di fondo: in particolare, nel san Giovanni Battista a sinistra, si riconosce chiaramente la mano di un pittore dai modi gaudenziani. Appena sopra viene realizzato, da un ulteriore artista, l’immagine dell’Assunzione della Vergine, suddivisa in due aree dal cornicione marcapiano del muro.
La volta del presbiterio è pregevolmente affrescata nel corso del Cinquecento con il tema dell’Incoronazione della Vergine, al centro, tra nuvole e alcuni angeli musicanti, d’ignoto autore – e visibilmente diverso dall’autore dell’affresco centrale sottostante; mentre altri affreschi laterali sono completamente rovinati. Nel corso della sua storia, vista la posizione ottimale, l’oratorio è stato anche utilizzato come lazzaretto. Gli ultimi restaurati risalgono ai primi del ‘900 e al 2004.