Borgosesia
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Giugno - Festa patronale

Territorio
La città “industriosa” della Valsesia è incastonata nelle colline distese tra i profili del Monte Barone (2.044 m) e il Monte Fenera (899 m). È attraversata dal lungo fiume Sesia e da alcuni rivoli minori. Morfologicamente si è sviluppata in estensione grazie all'ambiente collinare e prativo in cui è stata fondata. A differenza di quanto si legge in svariate fonti non esiste, propriamente, una data di fondazione della città ma la tradizione comune indica un primitivo villaggio verso il 14 a.C. Il toponimo è frutto di alcune trasformazioni: anticamente il villaggio, abitato da popolazioni native o migrate dall'area ligure, viene chiamato Sessia, Sesia o Seso dai romani e così è indicato nelle carte civili e vescovili; in età medievale viene aggiunto il nome germanico Burg (borgo), per indicare il nuovo centro rurale fortificato (1242) coevo alla fortificazione di alcuni villaggi nei dintorni (Gattinara, Serravalle) per volontà del comune di Vercelli, divenendo in modo pressochè alternativo Borgofranco e Borgo di Seso. Borgosesia fa parte del Parco naturale del Monte Fenera, un’area protetta condivisa con altri cinque comuni limitrofi. La città comprende numerose frazioni, tutte ridenti e ricche di storia e bellezza culturale e paesaggistica: Agnona, Albergate, Aranco, Bastia, Bettole, Brina, Cà di Rondo, Cadegatti, Caggi, Calco di mezzo, Calco inferiore, Calco superiore, Caneto, Cardolino, Cartiglia, Cascina Agnona, Cesolo, Costa di Foresto, Costa inferiore, Costa superiore, Cravo, Fenera Annunziata, Fenera di mezzo, Fenera San Giulio, Ferruta, Foresto, Fornace, Frasca, Gianinetta, Guardella, Isolella, Lovario, Marasco, Molino delle Piode, Montrigone, Orlongo, Pianaccia, Pianezza, Plello, Rozzo, Sella, Torame, Trebbie, Vanzone, Valbusaga, Valmiglione, Villa San Giovanni. Le frazioni di Agnona, Aranco, Ferruta, Foresto ed Isolella fino al 1928 sono state comuni autonomi.
Arte e cultura
UNA PREMESSA STORICA Pare che il nucleo originario di Borgosesia sia individuabile tra la pieve (chiesa parrocchiale santi Pietro e Paolo) e il castello (Castellaccio), ipotesi rafforzata dai numerosi reperti archeologici d’età romana rinvenuti lungo l'attuale via Nicolao Sottile. Questo villaggio era circondato da campi e prati pascolo, boschi e collinette terrazzate. Nel medioevo, con la creazione del Borgofranco, il villaggio si estende dall'attuale chiesa di santa Marta verso via Borgofranco, lungo la quale si individuano, in effetti, tracce di mura perimetrali, e la chiesa parrocchiale. La posizione di Seso è strategica: è considerato lo snodo per l’area valsesserina e l’accesso alla Valsesia superiore, pertanto si rende necessario sorvegliare i guadi del fiume Sesia, gli accessi e i transiti. Dall’inizio del medioevo, e fino ai primi decenni del Trecento, la storia di Borgosesia è la storia dei conti feudali della Valsesia, i Biandrate: questi signori decidono per una fortificazione della “strada biandrina”, che dalla pianura risale verso la valle, segnandola di rocche e castelli. Nell’area di Borgosesia, quindi, si costruiscono i castelli di Robiallo, sopra Bettole, di Montrigone e di Vanzone lungo la sponda sinistra del fiume Sesia; di Agnona, con l'avancorpo della torre di Aranco, sulla sponda destra del fiume. Con la caduta dei conti feudali e l’ingresso della Valsesia nei domini dei Duchi di Milano (ca. 1317) la funzione difensiva del Borgofranco di Seso termina e, in pochi decenni, i castelli e le rocche sono abbattuti, cambiando il volto di questa parte del paesaggio. Il Borgo di Seso mantiene comunque il ricordo di alcuni luoghi del suo Medioevo. L’avvento del dominio milanese segna l’affermazione degli Statuti d’Autonomia, propri del contesto valsesiano. Dal 1707, invece, l’ingresso del territorio tra i possedimenti sabaudi significherà la conformazione amministrativa e fiscale progressiva al contesto del Regno Sabaudo e dell'Italia unitaria dopo il superamento del travagliato periodo napoleonico.
OGGI La città di Borgosesia si presenta come una realtà dinamica continuamente in espansione e in ammodernamento. Nonostante questo conserva nitide le sue secolari tradizioni e i suoi luoghi d’arte e cultura. Borgosesia è famosa in tutta Italia per le manifatture di lavorazione della lana, impiantate a partire dal 1850 ma eredi di una secolare tradizione valligiana; per il Carnevale, celebre per l’appuntamento finale del Mercu Scurot ovvero il funerale del Carnevale, le cui tradizioni sono curate dal vivace Comitato Carnevale Borgosesia; per le sue eleganti chiese e i numerosi monumenti scenografici così come per il Monte Fenera. Meritano una visita la chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo, nel centro storico, sorta come pieve al centro del primitivo villaggio e nella quale, dal Cinquecento, hanno lavorato i più grandi artisti valsesiani come Antonio D’Enrico (Tanzio), Gaudenzio Sceti, Lorenzo Peracino, Tarquinio e Vitaliano Grassi, grazie ai cospicui finanziamenti della popolazione e dei signori locali. Le chiese di sant’Antonio e di santa Marta definiscono il perimetro dell’attuale centro storico. La prima si trova dirimpetto alla chiesa parrocchiale e diventa la protagonista nel periodo pasquale grazie all’ostensione del grandioso telo quadragesimale Fastentuch; la seconda, edificata con una struttura romanica poi modificata nel Seicento, conserva le memorie dell'area di confine del Borgofranco e del punto di attraversamento del fiume Sesia con la barca o la fune. Ogni rione cittadino è dotato della sua chiesa o di un oratorio, tutti degni di nota: dalla chiesa della Madonna della Neve (Sassola), ricostruita nel 1933 durante alcuni lavori di riqualificazione dell’area ai piedi dell’antico Castellaccio; la settecentesca chiesa di san Giovanni Evangelista, a Cravo, con una splendida pianta “a fiore” centrale, affreschi di Velatta e pala d’altare di Lorenzo Peracino; il quattrocentesco oratorio di san Bernardo in viale delle Rimembranze, con le grandi tele settecentesche di Tarquinio Grassi, e molti altri. È il santuario detto “di sant’Anna” ad attirare maggiormente l’attenzione di appassionati e turisti perché rappresenta il secondo Sacro Monte della Valsesia e e costituisce l’ideale luogo di preparazione all’accesso nel complesso UNESCO di Varallo. Il Santuario è sorto nel Seicento sui ruderi di un castello feudale appartenuto ai Biandrate come voto per chiedere salvezza dalla grande peste. All’interno si trovano sei cappelle che illustrano la vita di Maria con sculture in terracotta policroma a grandezza naturale. Poco distante dal santuario si trova la piccola quanto antica chiesa dedicata a san Grato, adorna di uno splendido ciclo d’affreschi di fine Quattrocento; e un Torchio seicentesco utilizzato dalla comunità di Montrigone.. I rioni e le frazioni raccontano tante bellezze paesaggistiche e monumentali, tutte degne di nota. Uno dei capitoli più importanti dal punto di vista naturalistico è quello rappresentato dal Monte Fenera, una formazione carsica di particolare interesse per la storia geomorfologica e antropica locale; molti reperti li rinvenuti sono esposti nel Museo di Archeologia e Paleontologia Carlo Conti. Attivissime le tante Associazioni locali dedicate alla valorizzazione del patrimonio o legate allo sport e al volontariato.
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Sport
La città possiede infrastrutture per tutti gli sport. Ha una propria squadra di calcio, il Borgosesia Calcio (Serie D), e una squadra di basket, la Eagles Gessi Valsesia (serie B). Grazie alla conformazione del territorio è possibile praticare cicloturismo. Sono veramente numerosi gli itinerari adatti al trekking che si snodano tra le frazioni e il Monte Fenera. Tra i più amati si possono ricordare quelli relativi al Monte Fenera, come la salita verso Punta Bastia (899 m) sulla quale svetta la croce eretta in ferro nel 1906. Sempre sul Fenera si trovano due monoliti che è possibile approcciare in arrampicata sportiva: sono il “cappuccio di san Francesco” e il “sasso della Torreggia”
Curiosità
È noto che le giubbe rosse indossate dalle milizie di Giuseppe Garibaldi furono tessute a Borgosesia negli stabilimenti corrispondenti all’attuale ditta Zegna Baruffa Lane Borgosesia, già Manifattura Lane Borgosesia. Uno di questi cimeli originali è conservato presso la biblioteca civica locale.
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Da non perdere
A Borgosesia si trovano edifici religiosi ricchi di storia e opere d'arte di grandi artisti. Pregevoli le chiese del centro storico (SS. Pietro e Paolo, S. Antonio e S. Marta) e il Santuario di sant'Anna in frazione Montrigone.
MUSEO CARLO CONTI
Allestito all'interno dei locali sottostanti la Pro Loco, in centro al paese, racconta della storia paleontologica e archeologica del territorio attraverso i reperti rinvenuti a Borgosesia e nelle aree limitrofe
LE FRAZIONI E IL MONTE FENERA
Tanti bellissimi villaggi circondano il paese e sono collegati ad una miriade di sentieri, con luoghi caratteristici e splendidi scorci sulla natura circostante. Sul Monte Fenera imperdibili le Grotte.
IL CARNEVALE
E' uno dei più grandi del Piemonte e si caratterizza per eventi molto particolari e inusuali, primo tra tutti il Mercu Scurot che si svolge nel giorno del mercoledì delle ceneri